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L’origine dell’oratorio è la stessa origine delle tante azioni che i cristiani hanno compiuto nei confronti dei poveri e dei piccoli: l’Amore appassionato del Padre, testimoniato dal Figlio e comunicato dallo Spirito. L’oratorio è quindi l’espressione storica, limitata, ma specifica, della cura che la comunità cristiana, nella figura di alcuni uomini e donne, offre ai propri figli. Una cura che è innanzitutto servizio, slancio e passione prima che ragionamento e deduzioni senza però rinunciare alla progettazione di ciò che si compie: impegno doveroso in un contesto in cui i riferimenti al Vangelo e alla morale cristiana appaiono così fragili.

L’oratorio è perciò un luogo che la comunità offre ai più giovani per sostare e dove sceglie di stare con i propri figli, affinché insieme si progetti e si testimoni l’un all’altro cos’è la vita cristiana e il modello di uomo che da essa dipende. Stare in compagnia delle famiglie, dei bambini, dei ragazzi o degli adolescenti significa offrire dunque una semplice -eppure preziosa- testimonianza, segno della presenza del Signore tra loro, perché la compagnia degli uomini è ciò che Dio cerca da sempre, da quando chiamava Adamo dicendo: «Dove sei?».

Per tutto questo l’oratorio è un luogo nel quale spazio e tempo concorrono all’educazione dei più piccoli. La specificità dell’oratorio di costituirsi come casa dei e per i ragazzi lo rende uno strumento privilegiato all’educazione globale della persona, anche se non esclusiva. Ciò significa che la persona è sostenuta a diventare tale, nelle sue dimensioni fisica, psichica e spirituale. In oratorio si impara a giocare, a vivere insieme, a rispettare delle regole, ad esprimere quello che si ha dentro, a pregare; tutto questo alla luce della Parola di Dio che continuamente richiama a una vita fraterna e solidale. In oratorio si impara che non si è cristiani solo quando si va in chiesa, ma anche quando si è per strada, quando si aiuta un amico o si subisce un torto. L’oratorio è così un grande laboratorio della fede, un luogo dove si rimastica e si rivive l’annuncio di salvezza, comprendendo che non è altro dalla vita stessa, di questa vita esso dice la verità e la direzione. In oratorio si impara a stare per poter vedere, toccare, incontrare la Parola, che è Gesù, di cui la comunità cristiana è il segno povero ma significativo perché sempre sorprendentemente sostenuto dallo Spirito del suo Signore.